E Mobility Parte 2

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E Mobility 
Parte 2

PUNTI DI RICARICA

Privati

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Pubblici

 

TIPOLOGIA DI VEICOLI ELETTRICI


 

 PROBLEMATICHE URBANISTICHE

Obbligo di accatastare il posto auto dove è posizionata l'infrastruttura di ricarica di veicoli elettrici.

Si tratta di un impianto tecnologico posizionato, tramite un apposito cavo, in uno spazio adibito ad uso parcheggio di uno o due automezzi collegati, L’infrastruttura è stabilmente ancorata nell’area che provvede a fornire energia elettrica alle batterie dei veicoli, ed è in grado di ricaricare uno o due automezzi contemporaneamente, fornendo energia elettrica in corrente alternata monofase o trifase e/o corrente continua con potenze che variano dai 3 kW ai 120 kW. In un prossimo futuro si parla anche di potenze superiori, fino a 350 kW.

In alcune aree possono essere presenti diversi caricatori che possono funzionare in parallelo per altrettanti veicoli.

Per potenze fino a 100 kW è possibile ricevere una fornitura elettrica, da parte del concessionario, direttamente in bassa tensione (bt 400V+N), purché nelle immediate vicinanze della infrastruttura sia presente una loro cabina di trasformazione MT/bt. Per potenze superiori l’utente dovrà provvedere alla realizzazione di una propria cabina di trasformazione da media tensione MT (in Italia 15.000 / 20.000 V) a bassa tensione bt (400V+N)….

 

Si rimanda il lettore alla Guida redatta dal CNPI che potete trovare nella nostra sezione normative

Infrastruttura di ricarica di veicoli elettrici  08 linea guida 1 gennaio 2020


 

 

 

DOMANDE FREQUENTI

E' difficile ricaricare l'auto elettrica a casa?

E' possibile ricaricare l'auto elettrica collegandola al contatore esistente, così come si fa per tutte le altre utenze elettriche in casa. Non è necessaria una contabilizzazione separata e non è necessaria alcuna autorizzazione o permesso per ricaricare a casa. Se la potenza al contatore è limitata (ad esempio 3 kW), si possono utilizzare stazioni di ricarica con la corrente regolabile, oppure ricaricare durante la notte (momento in cui normalmente le altre utenze elettriche importanti non stanno funzionando).

Se ci dovessero essere esigenze differenti, bisognerà allora procedere con una richiesta di aumento di potenza al contatore (è bene sottolineare che questa è una scelta, molte persone in Italia ricaricano tutti i giorni con un normalissimo 3 kW).

Devo chiedere un nuovo contatore o aumentare la potenza di quello esistente?

L'auto elettrica diventerà un "elettrodomestico" come tutti gli altri (solo un po' più potente e divertente!). Il Gestore di Rete non dovrà quindi essere interessato, proprio perchè non servono permessi o autorizzazioni. Se necessario, lo si potrà contattare per richiedere un aumento di potenza (se quella attuale non è sufficiente per le vostre esigenze).

Devo rivolgermi al Gestore di Rete (ad esempio ENEL)?

Ricaricare l'auto elettrica con il contributo dell'impianto fotovoltaico rende la mobilità elettrica ancora più conveniente. Per avere i vantaggi maggiori, bisognerà il più possibile (compatibilmente con le proprie esigenze e abitudini) ricaricare l'auto elettrica durante le ore di maggior produzione (ore centrali della giornata).

Posso utilizzare il mio impianto fotovoltaico per ricaricare l'auto elettrica?

La velocità di ricarica dipende da due fattori principali: la potenza (kW) con cui si ricarica e la potenza massima accettata dal caricabatteria interno al veicolo. Se i due valori sono diversi, comanda sempre il più basso dei due.

Ad esempio: - colonnina da 7,4 kW e V.E. con caricabatteria interno da max 3,7 kW: la ricarica avverrà a 3,7 kW; - colonnina da 3,7 kW e V.E. con caricabatteria interno da max 7,4 kW: la ricarica avverrà a 3,7 kW; Una ricarica completa a 3,7 kW richiede circa 5/6 ore di tempo. Una ricarica completa a 7,4 kW richiede circa 2/3 ore di tempo.

E così via. Difficilmente comunque sperimenterete questi tempi, proprio perchè raramente si fa una ricarica completa. Di solito infatti si fanno "rabbocchi" (o nel gergo della mobilità elettrica "biberonaggi"), quindi probabilmente avrete l'auto in carica per 1 o 2 ore al giorno (a seconda di quanti chilometri avete fatto durante la giornata).

Quanto tempo serve per la ricarica?

Meno di quanto si possa pensare. Il consumo (espresso in kWh, che è quello che si paga in bolletta) di una ricarica completa dipende dal veicolo e in particolare da "quanto grande" è la sua batteria.

Veicoli con capacità di batteria maggiore hanno più chilometri di autonomia e richiedono ovviamente più energia per una ricarica completa.

Mediamente le auto elettriche in commercio hanno pacchi batteria compresi tra 20 kWh e 40 kWh, con autonomie reali che vanno da 120 a 300 km con "un pieno". Ad esempio: veicolo elettrico con 20 kWh di batteria e 140 km di autonomia: se faccio una ricarica completa (quindi nel caso in cui avessi percorso tutti i 140 km), impiegherò 5 ore e mezza per la ricarica completa a 3,7 kW e avrò consumato 20 kWh, che saranno conteggiati in bolletta insieme a tutti gli altri consumi di casa.

Un parametro importante per capire i consumi è il rapporto km/kWh (chilometri per chilowattora): è l'equivalente del rapporto km/l (chilometri per litro di benzina) e indica il consumo del mio veicolo elettrico. Normalmente i consumi dei veicoli in commercio sono compresi tra 6 e 8 km/kWh.

 Impararete poi con la pratica ad avere uno stile di guida ancora più risparmioso. Per concludere, il kWh costa in bolletta, tutto compreso, circa 0,25 €; quindi con 1 € si percorrono circa 25/30 km. Chi ha un impianto fotovoltaico è ancora più fortunato perchè può beneficiare della sua energia per ricaricare l'auto, conseguendo quindi vantaggi importanti.

 

Ho già il cavo per la ricarica occasionale/di emergenza fornito insieme all'auto; è sufficiente?

Il cavo per la ricarica occasionale o di emergenza, fornito a volte insieme all'auto, serve per poter ricaricare a casa utilizzando una normale presa domestica (Schuko); questo cavo è limitato a 10A (2,3 kW), perchè le prese domestiche non sono così robuste e sicure per sopportare, senza danneggiarsi, potenze così elevate per alcune ore.

Il cavo che potete trovare insieme all'auto va quindi usato con molta attenzione e sempre in modo presidiato, perchè il rischio di surriscaldamento della presa è tutt'altro che remoto. Per poter avere la tranquillità di ricaricare nel box durante la notte (quindi in modo non presidiato) e, quando serve, poter ricaricare sopra i 10A (almeno fino a 16A), consigliamo di utilizzare una stazione di ricarica (fissa o portatile).

Ho un contatore da 3 kW, devo aumentare la potenza?

Se non percorri tanti chilometri al giorno (mediamente fino a 80 km al giorno), hai tutto il tempo durante la notte per ricaricare l’auto lentamente (quindi a bassissima potenza). L’importante è avere una stazione di ricarica con la corrente regolabile (che ti consente quindi di decidere, volta per volta, quanta potenza impegnare per la ricarica). Le stazioni di ricarica portatili (http://www.e-stationstore.it/ricarica-portatile.html) consentono al proprietario del veicolo elettrico di adattare la corrente (quindi la potenza) alle diverse situazioni.

Quale presa di corrente è meglio utilizzare?

Dove si ricarica con maggior frequenza, consigliamo l’installazione di una presa CEE industriale (molto più robusta e sicura delle normali Schuko); in tutti gli altri casi, si possono utilizzare gli adattatori limitando opportunamente la corrente.

Posso utilizzare una stazione di ricarica di potenza maggiore rispetto al caricabatteria interno?

Sì, il sistema di ricarica si regola automaticamente al valore più basso tra i due (potenza della colonnina e potenza del caricabatteria interno al veicolo).

Bisogna far scaricare la batteria prima di metterla in carica?

Non è necessario e nemmeno utile. Si possono fare sempre ricariche parziali; normalmente le auto elettriche sono collegate alla presa di ricarica tutte le volte che sono parcheggiate.